Il sito qualsivoglia detto “L’Innominato”: vademecum per non farsi prendere in giro
Un j’accuse contro “L’Innominato”, sito-fantoccio che trasforma spiritualità e fiducia in merce, sfruttando operatori e utenti con promesse vuote e falsa amicizia. Ma ogni maschera cade: arriva il karma. Questo articolo invita a lucidità, ribellione gentile e autenticità. Viva la verità. Viva Profetum.

Mi scuso ancora una volta con i colleghi seri, onesti, presenti sul mio stesso sito. Questo articolo non è per voi. È per chi, da dietro le quinte, muove i fili di un teatrino grottesco, dove la spiritualità diventa merce e la fiducia un prodotto da impacchettare e vendere.
Parliamo oggi, nel regno di weblandia, di un sito qualsivoglia che chiameremo, con la giusta dose di sarcasmo, “L’Innominato”. Un nome che evoca potere oscuro, ma che in realtà nasconde solo una gigantesca macchina da soldi, travestita da centro esoterico. Un sito che si vanta di avere ...ento operatori attivi, come se fosse un vanto, una medaglia al merito. Ma la verità è che questo numero è una presa in giro. Per gli utenti, che si illudono di avere scelta. Per gli operatori, che si illudono di contare qualcosa.
Perché non importa quanto guadagnate. Non importa quante ore passate online, quante lacrime asciugate, quante carte girate. A “L’Innominato” interessa solo una cosa: che il sito raccolga almeno una telefonata. Sempre. Comunque. Da chiunque. È il commercio nella sua forma più cruda: la somma totale è l’unico dio da venerare. E il singolo cartomante, quello che ci crede davvero, piange. Piange sulle manipolazioni, sulle promesse non mantenute, sul guadagno misero che riceve in cambio della sua anima.
Ma non finisce qui. Perché “L’Innominato” è anche maestro nell’arte della falsa amicizia. Ti accoglie con sorrisi, ti promette collaborazione, ti fa credere che siete una famiglia. Una famiglia di fratelli di Giuda, pronti a vendersi per trenta click. Si organizzano cene all’estero, sotto torri di Babele costruite con bugie, accordi segreti e strategie di marketing. Ma le torri, si sa, prima o poi crollano. E quando crollano, travolgono anche chi le ha costruite.
Compresi i direttori, i gestori, i burattinai. Perché c’è una legge che nessun algoritmo può aggirare: la legge del karma. E chi ha vissuto di parassitismo social, chi ha sfruttato la debolezza altrui per arricchirsi, prima o poi sparisce. Si dissolve. Cancella ogni traccia. Elimina contenuti, profili, video, post. Come se non fosse mai esistito. Ma chi ha sofferto, chi ha creduto, chi ha dato, non dimentica.
Questo articolo è un invito alla lucidità. Alla ribellione gentile. Alla scelta consapevole. Perché dietro ogni sito ci sono persone. E dietro ogni persona, c’è una verità. Sta a noi decidere se vogliamo continuare a nutrire l’Innominato, o se vogliamo finalmente spezzare il ciclo e tornare a dare valore a ciò che conta davvero: la sincerità, la competenza, l’anima. VIVA PROFETUM!! SEMPRE!!
Cristian