La Stirpe di Giuda e il Successo a Ogni Costo: Amicizie come Predatori
La stirpe di Giuda moderna non tradisce per odio, ma per strategia. Maschera l’ambizione con empatia, usa l’amicizia come trampolino e il sorriso come arma. Ma chi vive di calcolo paga con la solitudine. Amare davvero significa custodire, non usare. Costruire ponti, non trincee.

La stirpe spirituale di Giuda non è fatta di traditori occasionali, ma di architetti del consenso. Non cercano la verità, ma la scalata. Non stringono mani: le valutano. Ogni relazione è una transazione, ogni sorriso un investimento. E il successo, per loro, non è una conquista: è una fame. Una fame che divora tutto, anche gli amici.
Nel loro vangelo apocrifo, l’amicizia è un mezzo, non un fine. Si avvicinano con affetto simulato, con empatia strategica, con “ti voglio bene” che suona come “ti voglio usare”. Ti studiano, ti elogiano, ti imitano. Finché servi. Finché sei utile alla loro ascesa. Poi, come serpenti sazi, si ritirano. O peggio: ti divorano. Questa stirpe non cerca relazioni, cerca trampolini. Ogni ambiente è un ecosistema da colonizzare, ogni persona un gradino da calpestare con garbo. E se il gradino non regge, lo si abbandona. Senza rancore, senza spiegazioni. Con la stessa eleganza con cui Giuda baciò il volto che stava per vendere.
Il successo a ogni costo è il loro Dio. E per adorarlo, sacrificano tutto: valori, coerenza, affetti. Le amicizie diventano maschere, le confidenze diventano munizioni. Ti ascoltano per sapere dove colpire, ti sostengono per sapere dove salire. E quando non servi più, ti lasciano con un sorriso e un vuoto.
Il paradosso è che spesso siamo noi a invitarli. Affascinati dalla loro sicurezza, dalla loro brillantezza, dalla loro fame. Ma quella fame non si sazia mai. E prima o poi, ci ritroviamo divorati dalle stesse amiche finte che avevamo accolto con entusiasmo. Non perché fossero cattive, ma perché erano affamate. E noi eravamo solo un pasto.
La stirpe di Giuda non tradisce per odio: tradisce per strategia. E il tradimento non è un atto, è uno stile di vita. Chi cerca il successo a ogni costo, prima o poi paga il prezzo. E spesso, il prezzo è la solitudine, la disillusione, il rimpianto. Fuggire da queste dinamiche non è debolezza: è lucidità. Riconoscere i falsi amici, i sorrisi affilati, le carezze che preparano il morso, è un atto di sopravvivenza spirituale. Perché chi ama davvero, non ti usa. Ti custodisce. Che dite? Vi auguro di imparare a custodire e non a ingannare, vi auguro di costruire ponti e non trincee. Vi auguro l'amore: quello vero, dove si vive per gli altri e non ci si strumentalizza a vicenda.