Un ordinario giorno di follia
Rubrica: L’approccio alla vita quotidiana con le carteMarzo piovoso, giornate plumbee e tre telefonate che aprono un varco verso l'ignoto. Gelosia, amicizia e l'incubo della verità: un viaggio attraverso le sfumature dell'animo umano. Intrighi, sorprese e un finale che svela le maschere. Un racconto avvincente tra realtà e mistero.
Le piovose giornate di marzo stavano mettendo alla prova la mia pazienza. Anche se, essendo io, uno dei pochi individui sulla faccia della terra che ama di più l'inverno rispetto all'estate, quelle giornate plumbee e lugubri mi stavano deprimendo. Ma il tempo e la pioggia, erano solo l'indicatore evidente di quello che avvenne poi.
Stavo per iniziare la mia giornata di lavoro. Una veloce sistemazione alle carte, una pulita al tappetino dove appoggio tutti i miei mazzi preferiti, una veloce occhiata al libro delle effemeridi, ed ecco arrivare la prima delle tre telefonate che mi avrebbero condotto in quel tunnel senza fine.
Ai confini della realtà. Prima telefonata: " Buonasera, sono Cristian, con chi parlo?" "Buonasera, mi chiamo Lilith. Vorrei sapere se il mio ragazzo che si chiama Immacolato mi tradisce."
Feci la mia stesura ( e insisto col termine stesura, perché io le carte le stendo sul tappetino. E così faccio arrabbiare chi le "posiziona!"🤣). Risposi: perdonami Lilith, ma credo che tu abbia un eccesso di gelosia, io vedo che tu puoi fidarti del tuo ragazzo.
"Ti ho beccato Cristian!!" Prego? "Stasera ho seguito Immacolato, e l'ho visto passare di fianco casa di una mia ex amica. Mi ha tradito! Le è sempre piaciuta." Ma veramente... "No, basta! Non ne posso più! E anche tu sbagli! Questa è una prova."
Sorvolando sui sotterfugi, le menzogne, le cattiverie, le meschinità di chi si presenta al telefono preparando delle trappole infantili, ma nello stesso tempo pretende la pura verità, rispondo. Mi dispiace Lilith, questo è ciò che io capisco, ma devo farti notare che è molto importante che tu...
"Silenzio, addio Cristian!" Prima discesa nell'incubo. Seconda telefonata: ciao Cristian, io sono Cupidigia, e vorrei sapere se la mia carissima amica (alla quale voglio un mondo di bene) riuscirà a trovare un lavoro ben retribuito. La mia risposta fu semplice, " date le competenze professionali e la ricerca di lavoro mirata, certamente ce la fa."
Ce la fa? Davvero? Guarda meglio. Sì, a mio avviso riesce. Come riesce? Disse terrorizzata. Esatto. E sarà ben pagata. Nooo! Io speravo che lo perdesse il lavoro! Ma... scusami... non mi avevi detto che volevi un mondo di bene alla tua amica? Risposta: " come? Non sento più... o cielo...la linea è disturbata!... ciao Cristian. " Seconda discesa negli inferi.
Terza telefonata: ebbene, come spesso faccio, la terza tragicomica esperienza nei meandri dei demoni interiori ve la risparmio, lasciando il solito velo di mistero e curiosità. Ma ecco arrivare la verità, anzi, le verità. Prima risalita dell'incubo.