Giochi Horror? Esistono anche nella pratica magica!
Rubrica: Iside stregaCari lettori, oggi vi parlerò di qualcosa di insolito ma affascinante: i giochi horror nella pratica magica. So che potrebbe sembrare inusuale, ma come ho spiegato in precedenza, l'horror può attivare piacevoli meccanismi nel nostro cervello, proprio come gli sport estremi o la musica. Questo vale anche per i giochi horror, ma esistono giochi di questo tipo anche nella pratica magica.
Adorato lettore ecco a te un articolo che, forse, non ti saresti mai aspettato! Ti ho parlato di Samhain, del perché piace l’orrido e proposto un incantesimo, vuoi che non ti parlo anche di qualche gioco horror all’interno della pratica magica? Ma ovvio che te ne parlo, magari puoi anche farlo con persone col tuo stesso interesse durante la notte di Halloween! Ricorderai sicuramente che gli horror, come gli sport estremi o la musica piacciono in quanto attivano gli stessi meccanismi neurologici del piacere. Vale lo stesso per i giochi e videogiochi horror, come può essere Last Alone, Silent Hill, Resident Evil, ecc.
Ma esistono “giochi horror” anche nella pratica magica. Un praticante, per liberarsi da paure o superare alcune errate concezioni sociali su determinati argomenti, tal volta sceglie la via di queste “prove” o, appunto, “giochi horror” per affinare la propria pratica magica e spiritualità; così esce sempre di più da quei complessi meccanismi di tabù e pregiudizi nei quali ha vissuto. Uno fra i più famosi è sicuramente il “Rituale delle 3 Sedie” che consiste nel posizionare in una stanza uno specchio e, naturalmente, tre sedie. La stanza deve essere buia e chi partecipa, ad uno ad uno, dovrà entrare da solo nella stanza con una candela accesa e chiudere la porta. Dovrà stare almeno 20 minuti là dentro senza scappare e sedendo nella sedia centrale fissando lo specchio. Dopo un po’ inizierà a vedere strane ombre e delle entità si sederanno accanto a lui/lei.
Per non essere perseguitati dall’entità bisognerà resistere fino alla fine del tempo. Se la candela dovesse spegnersi, l’entità prenderà possesso della persona. Chiaramente è solo un gioco che inizia con tale premessa psicologica, una cosa che si sa e che da appunto la sensazione di controllo. Ai fatti, solo i più fragili e suggestionabili potrebbero incorre a conseguenze, ma esse non saranno di certo una possessione, bensì un probabile aumento degli stati d’ansia. Un altro gioco che erroneamente viene associato alla pratica magica è la tavola Ouija. Non metto in dubbio che alcune streghe abbiano trovato modo di usufruirne nella propria pratica, ma è bene che tu sappia che parte tutto da un gioco che a volte è servito pure in contesti medici per permettere ai pazienti che non potevano parlare di comunicare.
Per chi ha visto Breaking Bad, trova un esempio di ciò quando comunicavano con “Tio”. Della tavola Ouija te ne parlerò nel dettaglio più avanti, per il momento mi limiterò a dirti le regole di questo gioco. Su una tavola nella quale sono presenti le lettere dell’alfabeto e i numeri da 0 a 9, oltre a “si” e “no” e “arrivederci”, viene fatta passare una planchette caratterizzata da un tondino di vetro al centro. I partecipanti dovranno mettere gli indici sulla planchette e mai levare le dita fino a fine seduta, quando la planchette puntarà “l’arriverderci”. Una volta posizionati si inizieranno a fare domande agli spiriti, che se presenti muoveranno la planchette verso le lettere o numeri che compongono la frase ch’essi vogliono comunicare.
Per interrompere la seduta bisognerà chiedere all’entità il permesso e solo quando lo avrà dato (puntando appunto l’arrivederci) si sarà usciti dal gioco senza conseguenze. Anche qui gioca lo stesso meccanismo di prima che potrebbe lasciare interdetti i soggetti più impressionabili. Gioco analogo è “Il libro Rosso”, “Le 11 Miglia” e tanti altri esempi. Ma se te li raccontassi tutti questo articolo non avrebbe più fine. Quindi ti auguro buon Halloween e tanti giochi paurosi!