Come ci parlano i defunti?
Rubrica: Iside stregaComunicare con i morti: oltre le parole, segnali e sogni svelano connessioni. Anche nel quotidiano, gesti e sensazioni rivelano la loro presenza. Alcuni casi sorprendenti dimostrano un legame che va oltre la vita. Un viaggio intrigante nel mondo dell'aldilà.
Ti ho parlato del post mortem, di come si possa scegliere se entrare o no nel cono di luce, ti ho anche detto come funziona la reincarnazione e di come è possibile contattare i morti... la domanda adesso è: come fanno i morti a comunicare coi vivi?
Per quanto i mezzi di scrittura siano una delle modalità vi sono alcuni aspetti essenziali da chiarire. In primis, anche se può sembrare scontato, la lingua! Ci sono molte lingue al mondo e ancor più dialetti, per quanto alcuni siano simili, non è sempre facile comprenderli. Ogni persona parla a suo modo a prescindere dalla lingua utilizzando termini più dialettali o più forbiti, ciò renderebbe difficile parlare con i morti se non della propria zona linguistica.
In realtà, essendo eterei e dunque energia, essa riesce a collegarsi a noi e a sfruttare il nostro modo di parlare, o meglio, esattamente come dei traduttori automatici, riusciamo a capire e decifrare ciò che i morti dicono anche se parlassero una lingua diversa dalla nostra. In un certo senso lo si può definire un linguaggio non verbale che però comunica tanto.
Ma i morti non comunicano solo in questo modo, a volte lasciano dei segnali. Un esempio può essere dato dal ritrovamento di un oggetto casuale che in qualche modo cercavamo o ci ricorda il defunto, come anche il trovare cose o il sentire odori collegati al morto. Nei sogni poi vi è un altro modo ancora per poterli ancora incontrare e parlare.
Molto famosa è infatti la diceria del morto che in sogni ci dice i numeri vincenti del lotto. Il defunto non sa davvero i numeri da giocare ma essendo energia e senza tempo può tranquillamente assimilarli anche se magari i numeri al quale si riferisce erano di una ruota passata o che ci sarà dopo 5 anni per fare un esempio.
Altre volte percepiamo la presenza dei nostri cari in piccoli gesti quotidiani, avvertiamo che sono con noi e ci sentiamo spinti a fare quelle cose con l’accuratezza che vedevamo loro fare in vita.
Altre volte ancora si manifestano in modo più evidente, come i casi in cui il morto aiuta a risolvere il proprio omicidio, e così via. Questo mondo così affascinante non smetterà mai di stupire e di trovare nuove connessioni, con questo breve articolo concludo così il discorso che ti porto avanti da Febbraio.
Spero dunque di averti in qualche modo aiutato e ti aspetto a breve su Profetum per una chiacchierata o al prossimo articolo!