Arcangelo Azrael: Significato, ruoli e conforto nell'affrontare il lutto
Scopri il significato e i ruoli di Azrael come l'Angelo della Morte nelle religioni abramitiche, nonché il suo ruolo di conforto e supporto durante il lutto. Conoscilo meglio e impara come invocarlo per ricevere conforto e supporto nei momenti difficili.
Azrael, o anche Izra’il, Azra’il, Ashriel, Azriel, Azaril: ci sono tanti nomi con cui si può evocare uno degli arcangeli più temuti (a torto) dato che in tante credenze popolari viene indicato come l’Angelo della Morte.
E invece, Azrael -questo è il suo nome più noto- è una figura estremamente complessa, positiva e da scoprire e conoscere. Ti va di cominciare questo viaggio?
Non temere, non te ne pentirai.
Azrael: Arcangelo della Vita e della Morte Sicuramente l’idea che ti sei fatto di Azrael è che sia una figura negativa. In realtà, e lo vedremo in questo articolo, stiamo parlando di un arcangelo in grado di federare significati molto profondi e anche ispirare le persone.
Partiamo dalla sua identità, e in particolare dal nome. Azrael significa “Colui che Dio aiuta”, ed è letteralmente un custode, in particolare del mistero della Morte e della Rinascita. Non è portatore di dolore né tantomeno di morte: semmai aiuta chi soffre a causa del decesso di qualcuno di caro, e si fa guida per accompagnare le Anime nel passaggio verso il regno dello Spirito.
A contribuire forse ad alimentare la leggenda che fosse un arcangelo negativo (o comunque connotato con una certa violenza) probabilmente è stata l’iconografia che nei secoli l’ha raffigurato e fatto conoscere: ali bianche, tunica chiara e un’arma (una falce a volte, più spesso una spada) che può trasmettere un senso di violenza, o peggio avvicinare la sua immagine a quella della “signora vestita di nero”. Nonostante questo, è uno dei pochi che porta un’aureola.
Azrael è anche un multiforma, che in base a chi incontra assume sembianze diverse. La sua manifestazione infatti può avvenire anche sotto forma di animale (cane o gatto, per esempio) oppure assumendo le fattezze del defunto (o della defunta). Talvolta, la presenza è anche tangibile in un raggio di luce bianco/crema in grado di assorbire il dolore di chi soffre che restituisce il senso di un abbraccio consolatorio morbido e caldo.
Il ruolo nelle tradizioni e nelle religioni Riferimenti ad Azrael si ritrovano in diverse confessioni religiose: nell’ebraismo ad esempio lo si considera una sorta di Caronte, non che conduce agli inferi ma semmai che accompagna le anime dei defunti nella vita dopo la morte. Nella mitologia giudaica e nella Kabbalah, Azrael è tradizionalmente uno degli arcangeli, assegnato a una certa sephira e considerato un'importante figura spirituale. Nella cristianità questa connotazione lo porta a venire considerato uno degli arcangeli della morte e del giudizio finale, anche se nel cattolicesimo c’è un’associazione piuttosto forte con un altro momento della fede, decisamente meno netto e forse anche più rincuorante, quello dell’Annunciazione. Azrael infatti sarebbe l’angelo che annuncia a Maria la venuta di Gesù.
Le tradizioni religiose però non si fermano qui. Anche nell’Islam Azrael (conosciuto con il nome di Izrail) è concepito come un angelo con un ruolo preciso: è uno dei quattro arcangeli ed è identificato con il Malak ul-Maut (l'angelo della morte) nel Corano. Ciò nonostante viene anche indicato come colui che svolge un ruolo significativo, quello di insegnare la differenza fra vero e falso, fra verità e bugie: d’altronde, sarebbe uno dei quattro angeli che offre all’uomo la materia con cui verrà creato Adamo.
Estendendo i confini dell’analisi, nella cultura popolare giapponese Azrael è legato alla figura del Jizo Bosatsu, che com’è noto è un bodhisattva (quelle figure pronte a raggiungere il Nirvana ma che scelgono consapevolmente di reincarnarsi).
Guidare verso e dopo il trapasso Una funzione decisamente condivisa da tutte le religioni è però il ruolo di Azrael, o per meglio dire, i ruoli:
- accompagnare l’umanità nella transizione della propria anima dal mondo che conosciamo a quello degli spiriti;
- preparare le anime al trapasso, per alleviare le sofferenze di chi si avvicina all’aldilà (e aiutarlo o aiutarla all’adattamento in quella dimensione). Alcuni hanno indicato anche Azrael come una figura annunciatrice, che compare per dare l’annuncio di una morte a santi e profeti. Non è così: più che semplice portatore di sventura, il suo è un ruolo di affiancamento, affettivamente ricco perché accompagna con amore le anime durante il viaggio ultimo. Inoltre, per restare “in questo mondo”, è protettore di bambini e animali, mentre a chi sta affrontando il dolore del lutto offre consolazione e aiuto, permettendo loro di superare il dolore e trovare la forza per andare avanti. Questo lo presenta decisamente sotto una luce nuova.
La preghiera e la meditazione, per contattare l’arcangelo Ci sono vari modi per comunicare con Azrael, parlandoci e invocando la sua vicinanza. Il primo è formulare una preghiera dedicata a lui, chiedendo esplicitamente la sua vicinanza e un supporto nel superare le difficoltà e le sofferenze. Al centro c’è comunque la necessità di presentare un bisogno sincero, che possa essere ascoltato con la benevolenza che solo un arcangelo può presentare. La seconda strada è quella della meditazione, che si può vivere sfruttando al massimo le energie della Terra e le risorse che la Madre ci offre. Una di queste è senza dubbio l’ametista, in grado di catalizzare l’energia personale e orientarla per polarizzare il canale di contatto con Azrael. Se ben sfruttata, la meditazione può essere la chiave per cambiare le proprie sensazioni, proprio grazie all’intercessione dell’arcangelo: far mutare i sentimenti negativi che zavorrano lo spirito in sensazioni positive, un po’ come se fosse una rinascita personale. Niente di strano: Azrael è l’arcangelo della Rinascita, e il suo ruolo può essere conosciuto e sfruttato per affrontare momenti difficili.
Ora che lo hai scoperto, sei pronto ad affrontare il viaggio? Non aver paura, perchè c’è sempre tempo per rinascere!