Quella notte con Rol
Rubrica: A mano a mano con la pranoRol, figura controversa nel mondo esoterico, suscitò dibattiti negli anni '60 e '70. Un'esperienza personale racconta di un evento organizzato da lui, dove il pubblico aspettava il suo arrivo. A inizio serata, lo scenario era caotico, ma quando Rol finalmente si presentò, il suo ingegnoso trucco smorzò la rabbia della folla.
QUELLA NOTTE CON ROL
Tutte le persone che, anche per semplice curiosità, perlustrano il mondo esoterico, del quale la pranoterapia fa comunque parte, hanno sentito parlare di Rol e del dibattito che si è scatenato negli anni sessanta e settanta sulle sue capacità.
Chi lo definiva un guaritore, chi un sensitivo che seguiva le tracce del Mago Houdini (sul quale vi consiglio il bellissimo film con Tony Curtis), chi un cialtrone ma solo per il gusto di non voler capire. Rol, per spiegare le sue capacità, organizzava serate a tema ed io ho avuto la fortuna di partecipare e mai dimenticare un evento che lui aveva allestito ad Alassio, al Roof Garden.
Mi ricordo che in quella calda estate il pubblico che lo aspettava era numeroso. Chi voleva porgli una domanda, chi voleva esibire il suo scetticismo. Alle 21,30, ora di inizio della serata, il palco era vuoto, con il bravo presentatore che annunciava che Rol sarebbe arrivato a minuti. Alle 22 però ancora niente e anche mio nonno che mi accompagnò iniziò, come si dice in Liguria, a mugugnare. Alle 22,30 tutti persero la pazienza chiedendo il rimborso del biglietto e i danni a Rol. Chi fischiava, chi urlava pagliaccio e buffone, chi si alzava e andava via. A quel punto Rol si presentò sul palco e rivolto alla platea disse "Ma potrei sapere perché siete tutti arrabbiati?" Mio nonno, che di solito stava zitto fu il primo ad alzarsi, "lei ha annunciato che alle 21 avrebbe iniziato, guardi a che ora si presenta".
Rol senza colpo ferire replicò "E allora che problema abbiamo? Scusi che ore sono?" Mio nonno guardò l'orologio e rimase di pietra "Sono le 21,02" disse guardando le lancette. E il vicino e altri ad aggiungere: "anche il mio fa le 21". Rol, autore di quel geniale gioco si rivolse al pubblico e disse "Visto il modo con il quale mi avete accolto, lo spettacolo è finito". Salutò tutti e se andò via.