Lo Sciamanesimo raccontato da nemesi
Rubrica: Oltre il veloLo sciamanesimo è una pratica antica presente in molte culture, con gli sciamani che fungono da ponte tra il mondo umano e spirituale. Questi guaritori compiono viaggi mentali e spirituali, spesso in trance, per risolvere problemi. Condividono una chiamata spirituale, un rapporto con la natura e l'importanza della volontà. In un mondo iper-razionale, potrebbero essere necessari per ristabilire l'equilibrio e la connessione con le energie vitali. Carlos Castaneda raccomanda la lettura della sua saga per esplorare questo mondo affascinante.
Nelle società tribali quando una persona manifesta disarmonie e malesseri di svariata natura, ci si rivolge allo sciamano, detto anche uomo medicina.
Lo sciamanesimo per alcuni è un fenomeno socio-religioso per altri un complesso di credenze, una concezione arcaica del mondo e dell'universo, al cui centro è la figura dello sciamano, intermediario professionale che opera da tramite tra il mondo degli uomini e il mondo degli spiriti e per altri ancora è un complesso di credenze e pratiche religiose ed etno-mediche riscontrabili in una vasta gamma di contesti etnografici e a parer mio tutte e tre le affermazioni sono vere.
Sebbene lo sciamanesimo in senso stretto è soprattutto un fenomeno religioso dei nativi americani, del sud America, della Siberia e dell'Asia centrale, la stessa figura con nome diverso la troviamo nell’Europa medievale. Le curandere erano donne di origine celtica che conoscevano le erbe, vivevano con i gatti e officiavano riti e guarigioni, poi classificate come streghe e bruciate sui roghi.
Lo sciamanesimo a ben vedere è diffuso in tutto il mondo, dall’Australia alle Americhe e nelle zone delle grandi civiltà dell'antichità, come quella cinese, le grandi civiltà del Mediterraneo, quelle mesoamericane e andine. In Africa, invece, raramente si utilizza il termine "sciamanesimo" per identificare gli "operatori" del mondo magico.
La figura dello sciamano o uomo medicina (solitamente maschile) nasce per soddisfare il bisogno di sussistenza e di salute delle societá primitive, nella certezza sciamanica che la guarigione è sia fisica che psichica. Solitamente si avvale dell’uso di tamburi e sonagli perché non solo il suono aiuta la guarigione perché da una vera e propria scossa allo stato di coscienza con il frastuono prodotto, ma perché lo sciamano stesso usa la musica per andare in estasi e viaggiare tra i mondi, lotta con gli spiriti per il bene della sua comunitá per mantenere l’equilibrio tra i mondi. Questo è lo sciamano, un ponte tra il mondo terreno e quello ultraterreno, o come dicevano gli antichi, il mondo ctonio.
Tutti gli sciamani a prescindere dal contesto culturale o dalla posizione geografica hanno in comune: la chiamata sciamanica cioè una vera e propria chiamata da parte degli spiriti che abitano oltre il velo, chiamata che non puó rifiutare, perché è la sua missione animica; il viaggio sciamanico che è sia mentale che spirituale nel mondo degli spiriti, durante il quale lo sciamano va in trance, in uno stato psichico alterato, che in alcuni casi viene raggiunto tramite l'uso di allucinogeni; la metamorfosi perché lo sciamano si trasforma durante il viaggio nell'animale totem, la guida che lo protegge e da cui deriva il proprio potere: infine ci saranno certamente il combattimento con gli spiriti o con altri sciamani e dopo aver individuato la soluzione al problema, motivo di questo viaggio onirico, infine, il ritorno.
Castaneda diceva che ”il vantaggio segreto degli esseri luminosi sta nel possesso di qualcosa che non viene mai usato: la Volontá. Lo sciamano non si destreggia diversamente dall’uomo comune: entrambi dispongono di una descrizione del mondo, ma mentre l’uomo comune la sostiene con la ragione, lo sciamano la sostiene con la Volontá. Entrambi le descrizioni hanno le loro regole, ma il vantaggio dello sciamano è che la Volontá ha un raggio d’azione piú vasto della ragione.”
Tutti gli sciamani, uomini o donne che siano, sono soltanto esseri umani assetati di risposte, pellegrini della coscienza, uomini e donne portatori di saggezza. Vivono in relazione con la loro famiglia allargata, che sia essa visibile o invisibile, si confidano con l’acqua, con le montagne, salutano il sole, la luna e contemplano il cielo, vegliano sul fuoco, camminano sul sentiero dei loro antenati e sono attenti al dialogo muto che intercorre tra animali e piante, cielo e mare, parlano con il vento, alla continua scoperta di sé stessi, osservando il mondo intorno senza discriminazioni né giudizi.
Certo al giorno d’oggi sembrano figure irreali che non trovano spazio nelle societá moderne cosí iper-razionali ed ultratecnologiche, ma forse proprio di questi tempi c’è la necessitá della mediazione degli sciamani per riequilibrare le disarmonie prodotte dal nostro stile di vita.
Se solo ci riflettiamo un attimo, risulta lampante che veniamo educati a porre la nostra completa attenzione sul quotidiano con l’obiettivo di inserirci in un contesto sociale pre-ordinato, in cui apprendiamo un mestiere che poco corrisponde ai nostri reali talenti ma che è utile alla societá, cresciuti in una cultura uniformata e spinti a crearci una posizione, guadagnare denaro ed aspettare la pensione per poter finalmente fare ció che desideriamo veramente. Viviamo proiettati nel futuro quando non siamo ostaggi del passato, ma solo il presente ci appartiene e non lo consideriamo affatto.
Siamo abituati a posticipare la nostra vita senza alcun vero interesse e alcuna attenzione a ció che viviamo in questo istante. Tutto ció crea infelicitá. Abbiamo la necessitá di ri-trovare la connessione con le energie che ci muovono, di divenirne consapevoli in modo da essere finalmente protagonisti della nostra vita.
*prima di qualunque altra lettura sullo sciamanesimo consiglio la lettura di tutta la saga di don Juan e don Genaro, dalla chiamata ai viaggi onirici, e metamorfosi e le battaglie, di Carlos Castaneda. nei suoi libri l’autore racconta la propria esperienza con lo sciamano Yaqui don Juan e della diretta esperienza con il peyote (cactus psicotropo che contiene mescalina) negli anni ’60.