Tina - cartomante, veggente - intervista - Profetum
Tina, medium e cartomante, ha scoperto il suo dono otto anni fa, ereditandolo dalla nonna. Attraverso la cartomanzia e l'ascolto dell'universo, aiuta le persone a scoprirsi e a comprendere i messaggi del destino. Ogni lettura è unica e la tecnologia le consente di connettersi con chiunque ovunque.
Chi è Tina
Come mai è così difficile dire chi siamo? Eppure è l’ultima domanda a cui ho risposto. Sono Tina. Una Bruja, un’anima errante una medium, una cartomante e sensitiva. Sono una Costellatrice, accompagno le anime all’ascolto di sé. Sono un’anima in cammino e con questa presenza accompagno gli altri a guardarsi. Sono un mezzo. Sono una donna curiosa, che lavora nella luce e crede profondamente in ogni cosa che fa.
Per iniziare, ci puoi raccontare come è iniziato il tuo percorso nel mondo della cartomanzia e della veggenza?
Tutto è iniziato circa 8 anni fa, quando mi rendevo conto che alcune intuizioni non erano mie. Alcuni pensieri arrivavano da altrove, da qualcun altro. Ricordi non miei, certezze che non potevo avere. Mi ricordo ancora la prima volta che l’anima di un trapassato ha comunicato con me: all’inizio pensavo fossi matta! Poi, grazie ad altre persone consapevoli, altri medium che la vita ha posto accanto a me, ho compreso che erano messaggi. E dovevo portarli a chi era in vita. Così è iniziato questo viaggio nel sentire. Quando ho trovato il coraggio di raccontarlo in casa, la verità è uscita: il dono proveniva da mia nonna, e non ero sola. Lei leggeva i tarocchi, ma purtroppo non era più con noi nella carne. I tarocchi sono arrivati pochi anni dopo: ne ero spaventata. Ma un maestro saggio mi ha consigliato di lasciarmi guidare da loro. Anni, letture, crescita e formazione più avanti, è diventato il mio lavoro. A volte stento a crederci ma il dono ha trovato i suoi canali per vivere con e attraverso di me.
Cosa rappresenta per te la cartomanzia e come la utilizzi per aiutare le persone?
La cartomanzia è il mezzo: per comunicare i messaggi dell’universo, per portare i messaggi di chi non c’è più ma soprattutto per aiutare le persone ad ascoltarsi. Le Carte - Oracoli, Tarocchi, Sibille - sono i miei alleati: supportano le mie intuizioni portando a galla messaggi e moniti. Sono uno strumento che ci permette, attraverso immagini e parole, di guardare la nostra vita da punti di vista differenti. Lo chiamo “rispecchiamento”: sono il nostro specchio verso la vita. Aiutare le persone a vederlo, a vedersi, le aiuta sopratutto a prendere in mano con consapevolezza il proprio percorso.
Come definiresti la tua capacità di veggenza e in che modo influisce sulle tue letture?
È un dialogo aperto: con l’Universo, le Entità, i messaggi. È un rapporto di amore e unione. Per me la mia capacità, il dono, è parte essenziale del mio essere. Solo attraverso di essa io riesco a leggere le anime. Non potrei descriverla in altro modo: è il mio modo di approcciarmi al mondo, e quindi, anche alle letture.
Puoi descriverci una giornata tipica nella tua vita di cartomante e veggente?
La mattina, cerco sempre di ritagliarmi del tempo per la centratura. Lavorando con le persone, è importante rimanere puliti: per questo alcune volte mi rivolgo anche a dei professionisti per aiutarmi nel mio percorso. Un’altra tappa fondamentale per me è la colazione: li nascondo molti messaggi e momenti di connessione con il mondo sottile. Tra le 8.30 e le 9.30 iniziano le sedute. Ogni giornata è differente, ma cerco sempre di ritagliarmi delle ore per restare online per i miei consultanti di Profetum. Ci sono giornate legate poi alla scrittura di Articoli e oroscopi Esoterici, oppure quella dedicata alla registrazione di video. Ogni giornata è diversa, ma si conclude sempre con un ringraziamento alle guide per avermi accompagnato nelle letture e nel fluire della giornata.
C'è un'esperienza particolare che ti è rimasta impressa durante le tue consulenze?
Ogni lettura è unica. Ogni consulenza è canalizzata: per questo molte volte non sono tanto le parole che esprimo ma ciò che sento a rimanermi ancorato nella memoria. Sarebbe difficile individuarne una, ma posso fare l’esempio di una recente lettura: una ragazza cercava conforto su un tema amoroso. Io però sentivo il bisogno di portarle un messaggio: era un suo caro che avrebbe compiuto gli anni di lì a poco. A volte la vita sa come sorprenderci!
Quali sono le sfide più grandi che incontri nel tuo lavoro e come le affronti?
A volte, lo scetticismo. Le persone non sono sempre pronte ad accogliere il messaggi che mi arrivano, è mio compito accompagnarle al meglio: a volte sentendo le persone per telefono si fa più fatica a comprenderne gli stati d’animo. Qui la mia sensitività ed empatia sono una risorsa, perché riescono a colmare la distanza e a portarmi ad ascoltare, accogliere e consigliare al meglio.
Come vedi l'integrazione della tecnologia nel tuo lavoro di cartomante e veggente?
Forse ho risposto a ciò nella domanda precedente, ma voglio essere sincera: è una risorsa. Per quanto possa a volte mancare quel contatto umano, attraverso la tecnologia riesco ad arrivare a chi ha bisogno del mio supporto, ovunque si trovi. Ciò mi rende orgogliosa e grata. La voglia di poter accompagnare le persone supera anche le barriere date dagli strumenti: una lettura sentita arriva sempre dove deve, portando i messaggi necessari. Anche tramite chat!
Quali consigli daresti a chi si avvicina per la prima volta alla cartomanzia?
Siate voi stessi, trovate il dialogo con il vostro dono. Tutti hanno l’intuito: approfondite, meditate, ascoltatelo. Appuntatevi ciò che ogni carta vi trasmette, guardate le carte e parlateci, come se fossero vecchi amici o confidenti. Vi ringrazieranno! E non smettete mai di alimentare la scintilla della passione e della curiosità.
Come vedi il futuro della cartomanzia e del tuo lavoro come cartomante e veggente?
In evoluzione costante! La cartomanzia si evolverà come mi evolvo io: questa è la potenza. Più lavoro su di me, maggiori servizi riescono a incorporare, più persone riuscirò ad accompagnare. La cartomanzia ora viene supportata anche dalla meditazione, e ogni anno mi rendo conto di quanta conoscenza apprendo grazie a chi si dedica a me. Credo che sarà un lavoro di crescita, e confronto continuo. Sì, una bella Temperanza fluttuante!
Hai qualche ultimo pensiero o consiglio che vorresti lasciare ai nostri lettori?
Apritevi alla meraviglia dell’ignoto, accogliete la curiosità e permettetevi di guardare oltre le apparenze. Abbiamo solo questa occasione per vivere, profondamente. Amate, meditate, ballate, leggete le carte o cantante a un karaoke: ma non smettete mai di stupirvi per ciò che accadrà!