Pregare fa bene alla salute
Rubrica: Tarot, Rune e BenessereLa preghiera va oltre le richieste a Dio o ai santi, è un momento di introspezione e calma che beneficia mente e cuore. La preghiera riduce lo stress, migliora l'attività cardiaca e l'ossigenazione del sangue. La neuroteologia esplora il legame tra cervello ed esperienza religiosa, dimostrando che la preghiera può contribuire alla guarigione attraverso la riduzione dello stress. La spiritualità è cruciale per il benessere psicofisico, e in un mondo frenetico, trovare un legame con il sacro è essenziale.
Purtroppo, è una pratica sempre meno diffusa, soprattutto in occidente. I motivi del non pregare più sono molteplici: si pensa che sia inutile, prima di tutto, che ormai sia passato di moda e solo gli sfigati possono avvalersi della preghiera per affrontare i momenti difficili.
In effetti anche molti anni fa vi era il pregiudizio che pregare va fatto solo per chiedere qualcosa a Dio o ai santi, una benedizione o un fioretto, insomma, uno scambio di favori. La preghiera è molto più di questo, è un momento prezioso d’introspezione e raccoglimento che fa bene al cuore e alla mente, un attimo tutto nostro per parlare a noi stessi e dirci la nostra verità.
Poi, la preghiera calma e tranquillizza, i benefici psicologici sono certi: la spiritualità genera fiducia e positività promuovendo uno stile di vita sano e benefico. Anche in Italia il legame tra preghiera e salute ha suscitato interesse ed un gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia ha scoperto che recitare il rosario consente di abbassare il ritmo respiratorio in modo da migliorare l’attività cardiaca e ottenere una migliore ossigenazione del sangue con conseguente abbassamento della pressione arteriosa. Vi è anche una definizione per lo studio della relazione tra il cervello e l’esperienza religiosa che si chiama Neuroteologia, che fornisce una comprensione profonda su cosa significhi per un individuo essere religioso.
Perché sebbene non ci siano studi che garantiscono che pregare può guarire da malattie, è altrettanto vero che la maggior parte di esse hanno una forte connessione con lo stress, e se pregare riduce lo stress, allora possiamo affermare che aiuti a guarire! E’ inteso che non parlo solo della preghiera cristiana, ma di tutte le preghiere di qualsiasi religione, perché si può affermare che la preghiera è nata con l’umanità, abbiamo sempre sentito l’esigenza di rivolgerci alla dimensione del sacro attraverso la parola, perché durante questa esperienza spirituale il nostro cervello tende ad offuscare gli stimoli esterni permettendo di concentrarci sulla nostra personale interiorità.
Sono stati riscontrati anche aumenti del livello di serotonina nel sangue, questa serve a regolare importanti funzioni quali l’umore, l’appetito, le emozioni, porta buon umore e riduce l’ansia e viene usata come farmaco nella cura della depressione. Più siamo in sintonia con Dio e la natura, più il nostro organismo affina la sua capacità di autocurarsi mettendo in opera le sue difese naturali. Infatti, gli studi sull’epigenetica, che è la branca della biologia che studia le mutazioni genetiche, pare vertano sul fatto che le malattie dipendono anche dai nostri sentimenti e pensieri, un’affermazione certo non nuova che ci porta sempre a credere quanto sia importante ottenere una buona condizione dell’animo per raggiungere il benessere psicofisico.
È importante prendersi cura di noi stessi non solo curandone l’immagine, ma anche la nostra spiritualità, perché è essa che ci salverà dandoci forza nei momenti di maggiore difficoltà. In un mondo caotico e frenetico trovare un punto fermo dentro se stessi per ritrovare un contatto con Dio ed il sacro è la cosa migliore che possiamo fare per noi stessi.
Un abbraccio, Gaia.