L'ego-narcisismo del principiante
Rubrica: Oltre il veloNella nostra società competitiva, alimentiamo l'ego, creando disconnessione interiore. L'ego, spesso camuffato durante il percorso spirituale, induce presunzione e fanatismo. Superare l'illusione richiede consapevolezza e tempo. Un diario aiuta a esorcizzare le trappole egoiche, promuovendo la gratitudine e la consapevolezza del momento presente.
Siamo stati educati alla competizione ed al giudizio, in pratica, per tutta la nostra vita, non abbiamo fatto altro che alimentare l’ego, individuando nel prossimo, se non proprio un nemico, un antagonista. Quello che non ci hanno detto è che contemporaneamente abbiamo accentuato una sorta di disconnessione da noi stessi. Si, perché nella societá che forgiandoci tutti uguali, con le stesse aspirazioni, gli stessi obiettivi, gli stessi desideri, nonché la medesima voglia di essere riconosciuti ed accettai, ovvero essere prevedibili, misurabili e governabili, non hanno tenuto conto dell’intimo desiderio della nostra anima, che ha scelto di incarnarsi in questa scuola/vita con obiettivi ben precisi. Alimentando l’ego mettiamo in atto un auto-sabotaggio.
La parola ego deriva dal latino, e significa letteralmente io, per cui rappresenta generalmente la propria persona e la coscienza di essere chi siamo e si sviluppa nei nostri primi cinque anni di vita. É quella pulsione interiore auto-preservativa che ti obbliga a porti sempre al primo posto e a vedere il mondo da un punto di vista a nostro esclusivo vantaggio. Spesso si mimetizza all’interno delle sensazioni che proviamo.
Si cela bene soprattutto in quelle persone che intraprendono un percorso spirituale. Lo chiamano ego/narcisismo del principiante e si esalta piú spesso di quanto crediamo. Spesso accade all’inizio del percorso, quando iniziamo ad apprezzare e comprendere il messaggio dei maestri spirituali moderni (Tolle, Osho..) a meditare, a provare a capire la fisica quantistica, quando ci sentiamo talmente coinvolti che finiamo per credere di aver capito come funziona.
L’ego ci gioca costantemente dei tranelli e noi finiamo per credere di essere migliori degli altri o di sapere tutto ció che serve sapere, divenendo per esasperazione presuntuosi o addirittura fanatici. Tali sintomi naturalmente, vengono percepiti dalla persona come una buona giustificazione del proprio comportamento e considerati come conferma del successo fin qui ottenuto nel proprio cammino evolutivo. In realtá, quando siamo ostaggi dell’ego abbiamo una percezione errata della realtá delle cose. In questo caso, il soggetto in questione se riterrá di andare a gonfie vele, probabilmente nella realtá sará abbagliato dall’illusione. Se riterrá di saperne piú degli altri sará facile che sia scollegato dal suo Sé superiore e viva nel duale. Quando riterrá di sapere tutto ció che c’è da sapere su un dato argomento nella realtá non avrá ancora compreso che si continua ad imparare e le volte che penserá che solo il suo modo di vedere le cose è quello giusto e tutti gli altri sbagliano correrá il rischio di cadere nel fanatismo oltre che avrá perso di vista il fatto che non esiste giusto e sbagliato.
È vero, quando si inizia un percorso e delle pratiche spirituali la sensazione di benessere che ci pervade ci fa sentire forti e invincibili, ma non dobbiamo ubriacarci di tali sensazioni e imparare a darci il giusto tempo per metabolizzare e decantare. Occorre non avere fretta. Utile è tenere un diario, anche per esorcizzare potenziali trappole dell’ego. Rileggere le parole da noi scritte a distanza di tempo ci aiuta ad osservarci in prospettiva e ad acquisire maggior consapevolezza di noi stessi. Prendere nota di sensazioni e riflessioni ci aiuta a monitorare noi stessi e a centrarci nel qui e ora. Coltiviamo la gratitudine e respiriamo...respiriamo…